lunedì 24 agosto 2009

Halo (spiegazione)

Halo, chiamato anche 'la corona' è una emanazione strumentale. Con il termine 'emazione' si intende la quasi diretta trasposizione di energie pure in oggetto percepibile, mentre il termine 'strumentale' indica il fine pratico di tale concretizzazione.
Halo si trasmette in successione diretta; non è simbolo di nessun potere specifico, ma consiste invece in uno strumento attraverso cui sbloccare ed impiegare capacità latenti nel portatore.
L'aspetto di Halo è estremamente semplice e quasi costante per ogni suo possessore: un cerchio metallico fissato al capo, che attraversa la fronte a circa tre quarti della sua altezza. Una particolarità del suo aspetto consiste nel fatto che non risulta sempre visibile, bensì, appare fissata sotto la pelle e ne affiora solo in determinati momenti, generalmente non scelti dalla volontà di chi la indossa.

La caratteristica più importante di Halo è l'impossibilità di toglierlo. Ognuno dei suoi possessori è infatti morto al momento del passaggio della corona al successore, a causa del fatto che, durante il processo di fusione, l'energia dello strumento viene collegata in modo inscindibile a quella del portatore, così che i due risuonino insieme, alimentandosi vicendevolmente.
La principale risonanza che Halo esercita è quella relativa al terzo occhio, il condotto energetico che attraversa il capo partendo dal punto tra gli occhi e giungendo sulla nuca all'altezza della ghiandola pineale. Il magnetismo esercitato dalla corona interagisce con il flusso energetico che normalmente attraversa il condotto, polarizzandolo e potenziandolo, così da farne più precise le percezioni ed affinarne la direzione.
Il processo di fusione, cioè l'unione della corona al portatore, richiede diverso tempo e deve essere perfezionato nel tempo, fino ad ottenere un equilibrio ottimale; a causa delle evoluzioni del portatore e delle energie che Halo racchiude, la combinazione più efficiente tra corona e portatore è da cercarsi continuamente, aggiustando di volta in volta il legame per adattarlo.

Contrariamente a quanto si possa credere, non esiste un solo Halo. La corona non è infatti unica ma, in quanto manifestazione strumentale di un'energia, è invece una visualizzazione ed una concretizzazione di un concetto in una forma insita nell'immaginario ancestrale comune. Esistono quindi molti Halo ed ogni Halo è unico, poichè in ognuno viene incanalato un diverso concetto ed una finalità differente.


Dal diario passato: la fusione - 12.07.2007, 19:00
Sette.
Dorati.
Sono disposti in ordine sul panno nero, lucidi e perfetti. I loro riflessi candidi nella penombra gelida sono sorrisi senza amore; i loro suoni silenziosi sono come eco di voci in queste stanze scure.
Hanno l'impugnatura che avrebbe un coltello, ma non hanno lama: al suo posto c'e' un cono, appuntito e perfettamente liscio.
C'e' silenzio: si puo' sentire lo schiocco delle gocce che cadono, dal soffitto al pavimento, in lontananza.
Una ogni tanto.

Le figure che mi stanno intorno sono ammantate di lunghi abiti neri; i cappucci coprono il loro volto, e lo rendono una chiazza scura, solo un po' piu' nera dei vestiti.
Quando respirano, dalle loro labbra invisibili fuoriesce uno sbuffo di vapore dai colori cangianti.
Il piu' autorevole del gruppo mi e' davanti: e' lui che utilizza i sette oggetti. Ne ha gia' usati quattro.
"Sarà un lavoro lungo", mi ha detto; poi non ha piu' parlato, limitandosi ad infilare ed estrarre i coni d'oro, secondo quello che sembrerebbe un suo intento preciso, sebbene incomprensibile per me.
Il suo alito, in tutto questo tempo, ha amesso pochissimi sbuffi di vapore; come se respirasse una volta ogni molte ore.

Dopoi sette coni, ci sara' il cerchio.
Un semplicissimo cerchio di metallo, che mi hanno messo intorno al capo dall'inizio, stretto, con piccolissime borchie rotonde ad adornarlo.
Alla fine dei coni, lo stringera' di piu' e di piu', fino a che non sara' parte di me.
Poi, il suo lavoro sara' concluso.

Mormorano che devo prepararmi.
Alcuni la chiamano "corona" altri lo chiamano "halo", aureola.
Dicono che non sara' facile.
Stanno molto attenti che l'anziano non li senta parlare, temono si possa arrabbiare, se li sorprende mentre mi dicono sottovoce cosa succedera'.
Credo inizino a sperare che vada tutto bene.
"Te la metterà quando sapra' che puoi accettarla", dice uno che ha la voce di un bambino; "prima non si puo'. Perchè una volta che l'avra' messa, non la potrai togliere più."

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