lunedì 24 agosto 2009

(Inciso: Rinascita)

Un'alba dai colori metallici si solleva rapida dietro il profilo della montagna. erano state notti lunghe per i molti corvi che hanno volato nelle grotte segrete all'interno della montagna: le loro ombre si erano inseguite in un intreccio infinito sulle pareti illuminate dai fuochi, disegnando frattali complessi dalle innumerabili sfumature.
Tra loro, intorno ai fuochi, non vi era nessuno. Non c'erano figure umane nelle viscere della montagna, solo un mantello vuoto, adagiato nella sala circolare. Con il passare delle notti, una figura sempre meno eterea ha via via riempito il mantello, formandosi forse dal fumo del fuoco sacro che ardeva al centro, forse dalle piume nere perdute dai corvi in sempiterno volo.

Quest'essere, ora in piedi davanti all'ingresso della montagna, è minuto, ma il suo corpo sembra contenere una forza inespressa, che solo parzialmente si manifesta nei muscoli, leggeri ma ben definiti. Porta i capelli piuttosto corti, scuri, che gli ricadono scompigliati sulla fronte dove si intravede una sottile striscia metallica cingergli il capo, mentre il resto del viso, che appare piuttosto sporco per la fuligine delle grotte chiuse, rivela labbra sottili e un mento dal contorno morbido. Nell'insieme, i suoi lineamenti erano piacevoli e piuttosto comuni, particolareggiati esclusivamente dal taglio degli occhi, forse leggermente più allungati del normale. Gli occhi della figura erano tuttavia chiusi ora, come se contemplasse l'alba con altri sensi diversi dalla vista.
Il suo abbigliamento è composto unicamente dal mantello che avvolgeva il suo corpo al risveglio, ma ai polsi porta due bracciali bruniti, dalla foggia strana, che a tratti sembrano quasi scomparire al di sotto della pelle, così come il cerchio metallico sulla fronte.

Quando l'alba è ormai sbocciata nel giorno, dall'est il profilo di un drago emerge nel cielo. Veloce veleggia fino alla montagna, facendo scintillare al sole le molte scaglie dorate che riflettono un incanto di colori mutevoli. Solo allora la figura apre gli occhi, rivelandone la pupilla grande e nera circondata da un'iride dorata, straordinariamente luminosa. I bracciali che porta ai polsi affondano fino a scomparire sotto gli avambracci, mentre larghe lame ricurve affiorano sul dorso delle mani, ricoprendo le dita ed allungandosi ancora oltre, fino a sfiorare la parte bassa delle cosce lungo cui le braccia della figura riposano.
Non sembra sentire dolore in tutto questo, ma il suo respiro aumenta di ritmo e portata, facendosi più profondo. Poi all'improvviso, il suo corpo si dissolve in un nugolo di corvi, che lasciano cadere a terra il mantello nero e si sollevano in volo come uno stormo compatto, tutti concordemente rivolti a volare verso il mare. Dopo pochi istanti, anche il drago d'oro riprende il suo volo, nella stessa direzione.

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