lunedì 24 agosto 2009

I due ambasciatori biondi

Non avevo mai sentito Halo piantarsi così a fondo e con tanta violenza nel mio terzo occhio. Era come avere un canale di fuoco che mi attraversasse la testa, doloroso e pulsante. "E' necessario", mi diceva Hebe; "l'energia di Halo deve accordarsi alla tua e poi aumentarne la frequenza". Io tacevo e aspettavo finisse; provavo a dormire ed ogni volta mi ritrovavo in una pasta nera e avvolgente che mi inchiodava al letto per poi risputarmi nel silenzio notturno.
All'alba, il dolore c'era ancora ma era diminuito; al suo posto restava una pressione continua e un formicolio appena sotto la pelle, quasi come un brivido.

Shin è venuto a prendermi direttamente in camera. "Vieni", ha detto senza troppe cerimonie, "dobbiamo vedere della gente"
Ci siamo ritrovati senza che capissi come di fronte a due individui che avevo già notato il giorno del mio arrivo: alti e con la pelle luminosa, biondi, con grandi occhi chiari. Li ho fissati per qualche istante e immediatamente alla loro immagine se ne è sovrapposta una seconda, coincidente per i contorni e la posizione delle due sagome, ma differente per il resto. Dove prima c'erano i loro volti, ora vedevo delle sfocate macchie chiare simili a cera sciolta, in cui navigavano grandi macchie scure, come se anche i loro occhi si fossero sciolti nella cera, lasciando solo larghe pupille stupefatte a fissarmi. Raggi di luce bianca e dorata si spandevano dal centro del loro petto, mentre alzavano le mani a proteggersi il viso da qualcosa che sembrava terrorizzarli.
Battei le palpebre e di nuovo mi trovai di fronte i loro visi piacevoli.
Non dissi nulla, ma avevo capito chi fossero. Avevo la netta impressione che anche Shin lo sapesse, ma anche lui taceva. Dopo esserci osservati ancora qualche minuto in silenzio ci salutarono e si voltarono per allontanarsi; allora chiesi prima che se ne andassero: "Di cosa desideravate parlarci?"
Si volsero lievemente e risposero che ne avremmo discusso in seguito, per il momento si ritenevano particolarmente soddisfatti del fatto che li avessi 'visti' e avessi compreso chi fossero.
Dissi loro di cercarmi quando avessero voluto riprendere il discorso e ci separammo.

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