martedì 1 settembre 2009

(Inciso: Passato)

La giornata era limpida, il sole accecante nel cielo immacolato. Il rumore del mare arrivava forte attraverso l'aria carica del suo profumo, dal fondo della scogliera fino alla sua cima, dove si poteva scorgere appollaiata la sagoma di Ylai.
Nero su bianco, il suo profilo si stagliava contro la roccia più alta, coronato di qualche piuma di corvo che lenta cadeva nel vento, planando placida verso i flutti.
Dal giorno del litigio con Turisas, il consiglio non aveva più emesso comunicazioni nei suoi confronti, lasciando in sospeso anche l'autorizzazione ad aprire il passaggio con il piano materiale che Ylai tanto impazientemente attendeva.

Non avrebbe mai creduto di avvertire tanta nostalgia del piano materiale, ma in fondo si trattava in parte della sua terra d'origine: sebbene suo padre infatti provenisse dal piano mediano, sua madre era per intero originaria del mondo fisico.
Come una donna di un piano avesse potuto incontrare un uomo provenietne da un piano differente e addirittura generarvi un figlio era un fatto piuttosto complesso, che solo in parte alcuni intuivano. Di certo aveva aiutato la particolare propensione della donna verso il fantastico e la sua a volte addirittura patologica incapacità di distinguere le sensazioni e le esperienze fisiche da quelle mentali; di certo era stato fondamentale anche il legame di suo padre con il demone che in parte lo possedeva e aumentava la sua forza ed il suo potere di spostarsi e vedere attraverso i piani; di certo era inoltre stato vitale che la sua nascita attirasse l'interesse di alcuni spregiudicati scienziati che avevano supperito con la tecnica alle mancanze che la follia e la magia non avrebbero potuto colmare. In definitiva, la nascita di Ylai e quella di suo fratello costituivano un piccolo mistero, perfettamente amalgamato ai molti lati che circondavano la sua famiglia agli occhi del mondo.

Si lasciò sfuggire un sospiro impaziente mentre osservava il volo di alcuni uccelli distanti, contro il sole abbagliante. Nei suoi ricordi le giornate di pioggia trascorse nel vecchio piano ormai scomparso erano così tante da rendere sempre un po' estraneo e inquietante il paesaggio spesso luminoso di Amyst. A volte credeva di avere nostalgia del vecchio mondo dove suo padre regnava, delle sue atmosfere cupe, forse anche della sempiterna guerra che lui e gli altri soldati avevano combattuto per anni interminabili. Tutto era molto definito allora, gli obiettivi chiari, gli ordini indiscutibili.
Indiscutibili... Chiuse gli occhi e di colpo vide sfilare dietro le palpebre le immagini del suo tradimento, della disobbedienza clamorosoa che aveva dato una svolta al conflitto e lo aveva fatto esiliare, del confuso periodo di incoscienza che era seguito.
Tornando di colpo a fissare il sole, provò con decisione a scacciare quei ricordi.
Era un'altra epoca, un'altra vita. Un capitolo chiuso.

Ylai si alzo lentamente e rimase in piedi sull'orlo della scogliera qualche istante. Poi voltò le spalle al mare e si allontanò lungo il piccolo sentiero che si inoltrava nel fitto del bosco.

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