mercoledì 2 settembre 2009

I sigilli

Delicatamente, sentivo le sue mani scivolarmi sul collo.
Era arrivata alle mie spalle con passo leggero ed aveva iniziato a sfiorarmi con dita eteree, desiderabili, che ad ogni tocco aumentavano il bisogno del successivo. Non erano massaggi e non erano neppure carezze: era semplicemente il continuo, prolungato e bellissimo toccarsi della pelle.
Ci trovavamo nella stanza piccola e priva di finestre dove Hebe aveva stabilito la mia connessione con il piano materiale pochi giorni prima. Non ero in grado di ricordare come fossimo arrivati lì, mi sentivo come sotto l'effetto di un qualche narcotico.
Ad ogni suo respiro mi raggiungeva un brivido come un sospiro, caldo e intenso, che mi correva lungo la schiena e sembrava entrarmi dentro, a fondo, fino al centro del petto. Il punto energetico sotto lo sterno mi bruciava di un fuoco continuo, saldo, forte. Il resto del corpo invece, lo sentivo debole e freddo, stanco e bisognoso di sonno.

Sapevo che non era lei.
Anche la donna che avrebbe potuto fare ciò che questa faceva, ma sapevo che non era lei, non avrei potuto confondere il suo tocco con nessun altro. Tuttavia lasciavo che questa donna continuasse la sua strana magia, che mi scaldasse i punti più ricettivi stimolandoli con i suoi sospiri, lentamente.
Sempre senza potermi voltare, la sentii tracciarmi dei segni sulla pelle, come sigilli in un rito sconosciuto.
Il primo sigillo fu tracciato sull'addome, appena sopra la cintura. Ad occhi chiusi vidi accendersi una luce arancione dietro le palpebre e penetrarmi all'interno. Il secondo sigillo mutò la luce in rosso e mi fu tracciato sullo sterno. Mi scossero i brividi, ma subito le sue mani passarono a disegnare un sigillo nuovo sulla gola, che colorò la mia visuale di viola e azzurro. Infine un sigillo giallo mi fu tracciato tra gli occhi ed uno di colore bianco alla sommità del capo.

Le sue mani si staccarono da me e immediatamente Halo si fece più stretto e caldo, accendendosi.
Aprii gli occhi ma non potevo vedere nulla, probabilmente ogni luce era stata spenta. Gli occhi della mente mi mostravano invece immagini del mio corpo inondato di verde all'altezza dei polmoni, luccicante di blu sulle palme delle mani e sui piedi, per poi illuminarlo interamente di un'opalescenza priva di colori definiti e abbagliante.
Hebe mi sussurrò che ora potevo raggiungere la piana del Cerchio, nella zona sacra della foresta dove gli anziani mi aspettavano. Così, sempre senza voltarmi ad osservare chi fosse la donna che con il suo rito mi aveva sfiorato il corpo in quel modo, feci per allontanarmi.
Ma nel buio sentii la porta che si chiudeva alle spalle di Hebe e mi resi conto che eravamo rimasti soli, io e la donna sconosciuta. Lei mi posò le mani sulle spalle e mi voltò. La ascoltai respirare. Senza più contatto, sentivo la sua presenza a pochi centimetri da me, il suo magnetismo, l'energia che le turbinava intorno.
Era potente, incredibilmente potente. Un tempo avrei desiderato il suo sangue, ora tutto ciò a cui potevo pensare era l'insieme straordinario di sensazioni che la vicinanza a un'energia tanto forte scatenava.
"Chiama i tuoi demoni", disse con voce misurata ma che conteneva una nota metallica. "Non posso unirmi a te, ma devi assorbire parte della mia energia perchè il rito si concluda. Quindi chiama i tuoi demoni"

Fu facile.
Li sentii emergere dalle ombre che ci circondavano e prendere corpo intorno a lei, assorbire la sua energia ed intrappolarla nel loro vortice per poi avvicinarsi a me ammantati d'essa.
In pochi secondi fui in balia delle loro carezze, delle bocche infuocate che possedevano, dei denti con cui mi graffiavano la pelle e dei baci con cui mi guarivano. E sopra a tutto, come un lenzuolo immenso ed un'aura onnipresente, pulsavanole vibrazioni potentissime e della sconosciuta, che cono ogni attimo di piacere attraverso i demoni mi veniva trasmessa sempre più a fondo, fino ad essere in ogni mia fibra e in ogni mio respiro.
Lasciai che i lampi di luce e buio si susseguissero e si fondessero, lasciandomi scivolare fuori e dentro l'anima come molte volte avevo fatto, fino a che tutto per alcuni minuti ebbe lo stesso colore senza nome e fu avvolto dallo stesso completo silenzio.
Quando ancora ansimante riaprii gli occhi e seguendo una flebilissima luce raggiunsi l'uscita, sia i demoni che la donna se ne erano andati.

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